Il BTP Valore è andato a ruba durante i giorni di collocamento, grazie a una combinazione di cedole crescenti, fiscalità agevolata e premio fedeltà. Ma chi non è riuscito a sottoscriverlo può davvero considerarsi tagliato fuori? In realtà, esiste già sul mercato un’alternativa concreta, con la stessa durata e un rendimento netto simile. Si tratta del BTP Tf 0,95% Gennaio 2032. Il confronto tra questi due titoli è fondamentale per capire se conviene ancora puntare sulla solidità dei titoli di Stato italiani anche a partita iniziata.
Il tempo per aderire all’emissione del BTP Valore si è esaurito. Ora, per chi ha intenzione di investire con un orizzonte di sette anni, si apre la possibilità di valutare titoli già in circolazione.
Uno dei più interessanti è proprio il BTP Tf 0,95% Gennaio 2032, che condivide una scadenza analoga e presenta caratteristiche che lo rendono adatto a un confronto diretto con il titolo appena collocato.
Il BTP Valore ha rappresentato una proposta molto chiara per il piccolo risparmiatore: sette anni di durata, cedole crescenti e minime garantite (2,60% per i primi tre anni, 3,10% nel quarto e quinto, 4,00% per gli ultimi due), tassazione agevolata al 12,5% e premio fedeltà dello 0,8% per chi mantiene il titolo fino alla fine.
Chi lo ha sottoscritto si è assicurato un flusso cedolare pianificabile, trimestrale, e un rendimento netto annuo tra il 2,8% e il 3,0%. La garanzia del capitale a scadenza e l’assenza di costi nascosti hanno reso questo strumento particolarmente attraente per chi desiderava stabilità. Tuttavia, chi non ha aderito in fase di collocamento non potrà più beneficiare del premio fedeltà, e l’eventuale acquisto sul mercato secondario sarà soggetto alla variabilità del prezzo.
A seconda delle condizioni di mercato, comprare il BTP Valore oggi potrebbe significare pagarlo più del valore nominale, riducendo così il rendimento effettivo. Inoltre, il rischio legato alla volatilità dei tassi rende l’eventuale rivendita prima della scadenza meno sicura. È quindi necessario valutare con attenzione ogni aspetto prima di acquistarlo sul secondario.
Per chi cerca una valida alternativa, il BTP Tf 0,95% Gennaio 2032 è un’opzione concreta. Il titolo, già presente sul mercato, ha una cedola molto bassa, appena 0,95% annuo, ma viene scambiato a un prezzo intorno a 88, ben al di sotto del valore nominale. Questo significa che, a scadenza, l’investitore riceverà 100 per ogni 88 investiti, generando così una rivalutazione in conto capitale che compensa ampiamente la cedola ridotta.
Il rendimento effettivo netto è vicino al 2,77%, quindi molto simile a quello del BTP Valore. Tuttavia, il meccanismo di rendimento è completamente diverso: invece di incassare cedole progressive e costanti, l’investitore riceve importi minimi ogni anno, con il vero guadagno che si concentra al momento del rimborso finale.
I vantaggi principali di questo titolo sono il prezzo d’ingresso conveniente e la semplicità dell’operazione: è già acquistabile sul mercato, senza bisogno di attendere nuove emissioni. La durata residua è analoga a quella del BTP Valore, quindi anche l’orizzonte temporale resta coerente con un investimento a medio termine. Inoltre, in caso di discesa dei tassi, il prezzo potrebbe salire, offrendo margini anche in ottica di vendita anticipata.
D’altra parte, l’assenza di cedole significative può rappresentare un limite per chi desidera un flusso regolare di entrate. Questo titolo si rivolge soprattutto a chi è disposto ad aspettare per ottenere un rendimento competitivo, senza contare su incassi intermedi consistenti.
In sintesi, il BTP Tf 0,95% Gennaio 2032 può essere una soluzione efficiente per chi si è perso il BTP Valore e vuole investire oggi in un titolo sicuro, con orizzonte a sette anni e rendimento vicino al 3%. La scelta tra i due dipende dalle priorità personali: regolarità e prevedibilità o rivalutazione finale del capitale
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