Dentro la cassaforte dei Beatles 100 milioni di £ e i misteriosi gettoni per Yoko Ono

A sessant’anni dallo scioglimento, i Beatles restano una vera macchina economica. La Apple Corps, società che gestisce i diritti comuni dei Fab Four, continua a generare ricavi milionari e dividendi record per le famiglie dei quattro leggendari musicisti. Tra cifre da capogiro e un misterioso “bonus” che arricchisce ogni anno Yoko Ono Lennon, la leggenda di Liverpool dimostra che il suo valore economico è ancora più vivo che mai.

Dai bilanci più recenti depositati a Londra emerge che la holding ha registrato un fatturato superiore ai 50 milioni di £, con utili in flessione per via di nuovi investimenti cinematografici, ma con distribuzioni di profitti senza precedenti. Secondo il Companies House britannico, dal 2020 i soci hanno incassato oltre 100 milioni di £ tra royalties, dividendi e provvigioni.

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Dentro la cassaforte dei Beatles 100 milioni di £ e i misteriosi gettoni per Yoko Ono-flavabeach.it

Ogni azionista percepisce in media più di 7 milioni di £ l’anno, ma la quota Lennon presenta un’anomalia: accanto ai dividendi ordinari compaiono “gettoni” extra, premi speciali che negli ultimi anni hanno superato anche i 4 milioni di £. Secondo esperti finanziari del settore musicale, questi compensi deriverebbero da antichi accordi privati tra i soci stipulati dopo la separazione del gruppo. Una clausola che, a distanza di decenni, continua a generare curiosità e a rafforzare il mito economico dei Beatles.

Una cassaforte musicale da 50 milioni l’anno

La Apple Corps Limited, fondata nel 1963 e controllata in parti uguali da Paul McCartney, Ringo Starr, Olivia Harrison (vedova di George) e Yoko Ono Lennon per la quota di John Lennon, è una delle strutture più longeve e redditizie della storia musicale. Secondo i dati ufficiali, ogni anno la società genera ricavi per circa 50 milioni di £ e utili medi intorno ai 4 milioni, dopo aver già distribuito compensi agli azionisti. A firmare i conti è stato Bruce Grakal, avvocato californiano e rappresentante di Ringo Starr, che dal 2020 supervisiona la gestione della società insieme ai legali dei quattro nuclei familiari.

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Una cassaforte musicale da 50 milioni l’anno-flavabeach.it

Il modello economico della Apple Corps si basa su un equilibrio tra conservazione del marchio e sfruttamento commerciale dei diritti musicali. La società controlla i domini ufficiali beatles.com e thebeatles.com, oltre a una rete di joint venture tra Regno Unito e Stati Uniti, che gestiscono licenze, produzioni audiovisive e merchandising. Gli esperti di Billboard e Variety stimano che il valore complessivo del catalogo dei Beatles superi i 2 miliardi di $, rendendolo uno dei patrimoni artistici più preziosi al mondo. Le fonti britanniche confermano inoltre che la Apple Corps ha pagato dal 2020 oltre 100 milioni di £ in dividendi, fee e provvigioni, mantenendo così intatto il suo ruolo di “cassaforte comune” dei Beatles.

Il futuro tra film, diritti e nuove strategie

Dal settembre 2025 la società è guidata da Tom Green, manager già attivo nel franchise di Harry Potter, scelto per espandere il marchio Beatles nel settore audiovisivo. Il progetto più ambizioso è una quadrilogia cinematografica prevista per l’aprile 2028, con quattro film dedicati a ciascun membro della band. È la prima volta che la Apple Corps concede l’uso completo delle musiche originali e dei diritti biografici per una produzione cinematografica ufficiale, aprendo la strada a un potenziale aumento dei ricavi di oltre il 30% nel prossimo quinquennio.

Il futuro della società dipenderà anche dalle scelte degli eredi: Sean Ono Lennon affianca la madre nella gestione della quota familiare, mentre McCartney mantiene un ruolo predominante grazie al controllo di parte del catalogo compositivo. Secondo analisti del settore, la Apple Corps è oggi un raro esempio di governance artistica sostenibile, capace di coniugare memoria storica, innovazione e valore economico. A più di mezzo secolo dal loro scioglimento, i Beatles non sono soltanto una leggenda musicale, ma un’impresa viva e in continua evoluzione, in grado di generare ancora oggi emozione, cultura e profitti milionari.

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