Usare troppo detersivo in lavatrice non significa avere un bucato più pulito. Al contrario, comporta sprechi, residui sui tessuti e maggior inquinamento ambientale. Dosare la giusta quantità permette di risparmiare denaro, proteggere i vestiti e ridurre l’impatto sull’acqua e sulla natura.
Molti consumatori, secondo indagini condotte da associazioni di categoria, tendono a versare dosi eccessive di detersivo, spesso per abitudine o per timore che i capi non risultino igienizzati. In realtà, la quantità corretta dipende dal peso del bucato, dalla durezza dell’acqua e dal grado di sporco. Sapere come calcolare il dosaggio non è solo una scelta di economia domestica, ma anche un gesto di responsabilità ambientale che può fare la differenza in termini collettivi.

Negli ultimi anni anche le aziende produttrici hanno lanciato linee di detersivi concentrati ed eco-friendly che permettono di ottenere lo stesso risultato con dosi inferiori. L’attenzione al packaging ridotto e al minor contenuto di sostanze chimiche riflette la crescente sensibilità dei consumatori verso pratiche di lavaggio più sostenibili. Ma resta centrale il ruolo del singolo: scegliere cicli di lavaggio adeguati e non eccedere con i prodotti resta la regola numero uno.
Quanta quantità di detersivo usare davvero
Secondo linee guida diffuse in Italia e confermate da esperti del settore, per un carico standard da 4-5 kg di bucato servono circa 50 ml di detersivo liquido o 70 g di detersivo in polvere. Se l’acqua è dolce o mediamente dura, la quantità può essere ulteriormente ridotta senza compromettere la pulizia. Quando invece l’acqua è molto dura, è opportuno aumentare leggermente il dosaggio per compensare l’effetto del calcare.

Utilizzare troppo detersivo, oltre a generare schiuma e residui, provoca un maggiore consumo di acqua nei risciacqui e accorcia la vita della lavatrice. Secondo una ricerca condotta dal Ministero dell’Ambiente, ridurre del 20% le dosi medie di detersivo potrebbe abbattere di oltre 3.000 tonnellate annue i tensioattivi dispersi nelle acque italiane. Anche il bucato ne trae beneficio: meno residui significa capi più morbidi e colori che durano più a lungo.
Strategie pratiche per un bucato sostenibile
Gli esperti di consumo responsabile suggeriscono di misurare il detersivo sempre con l’apposito tappo dosatore e di non affidarsi “a occhio”. Un altro accorgimento efficace è ottimizzare i carichi: avviare la lavatrice a mezzo vuoto comporta un inutile spreco di energia e di prodotto. Ridurre la temperatura di lavaggio a 30-40 °C, invece dei 60 °C tradizionali, taglia fino al 60% dei consumi energetici, come riportato da studi della Commissione Europea. Anche i detersivi ecologici privi di fosfati e con imballaggi riciclabili contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale.
Un esempio pratico arriva da una famiglia che, adottando dosaggi ridotti e cicli brevi, ha registrato un risparmio di circa 50 € annui in bolletta e una riduzione visibile dei residui di detersivo nel cassetto della lavatrice. Abitudini semplici come queste, replicate su larga scala, possono trasformare il bucato domestico in una pratica più economica e sostenibile per tutti.
 
 




