Riciclare vetro e alluminio è fondamentale per ridurre l’inquinamento e risparmiare energia. Due materiali preziosi che, se gestiti correttamente, diventano risorsa infinita. I dati dimostrano come il recupero abbia un impatto diretto su ambiente, salute e futuro economico.
Il vetro e l’alluminio sono tra i materiali più riciclati al mondo, grazie alla loro capacità di essere rifusi e riutilizzati senza perdere qualità. Il vetro può impiegare fino a un milione di anni per decomporsi in natura, mentre l’alluminio ha la caratteristica unica di essere riciclabile al 100% infinite volte. Questi dati non sono soltanto nozioni teoriche: hanno conseguenze concrete sulla vita quotidiana e sull’economia globale.

Ad esempio, ogni tonnellata di alluminio riciclato consente di risparmiare circa il 95% dell’energia necessaria a produrlo da materie prime, mentre il vetro riciclato riduce le emissioni di CO₂ e abbatte l’uso di materie prime vergini. L’uso efficiente di questi materiali incide anche sulle bollette energetiche e sulla competitività industriale. Secondo i dati pubblicati da Coreve e CIAL, in Italia nel 2023 il tasso di riciclo del vetro ha superato il 77%, mentre quello dell’alluminio è arrivato all’80%. Risultati che posizionano il nostro Paese sopra la media europea, ma che mostrano anche margini di miglioramento.
Perché riciclare vetro e alluminio conviene a tutti
Il riciclo del vetro comporta vantaggi ambientali immediati: riduce l’inquinamento atmosferico del 20% e quello delle acque del 50%, secondo stime diffuse da associazioni di settore. Non si tratta solo di benefici per l’ambiente, ma anche di impatti economici. Un esempio concreto: una famiglia che differenzia correttamente bottiglie e contenitori in vetro contribuisce a generare materia prima seconda che viene poi reimmessa nei cicli produttivi, abbattendo i costi di smaltimento e riducendo la pressione sulle discariche.

Per l’alluminio il discorso è ancora più evidente. Questo materiale, impiegato in lattine, infissi, imballaggi e componenti industriali, richiede una grande quantità di energia per essere prodotto ex novo. Recuperarlo significa abbattere i consumi energetici in maniera drastica e ridurre la dipendenza dalle importazioni di bauxite. Secondo il CIAL, nel 2022 sono state riciclate oltre 60.000 tonnellate di imballaggi in alluminio, equivalenti a un risparmio energetico di circa 400.000 tonnellate di CO₂ evitate. Si tratta di dati che confermano l’impatto positivo delle buone pratiche quotidiane di cittadini e imprese.
Esempi pratici di riciclo e impatto sulla società
Un esempio pratico riguarda le lattine in alluminio: in Italia vengono raccolte oltre 7 su 10, e molte vengono trasformate in nuovi imballaggi entro 60 giorni dalla raccolta. Questo significa che una lattina consumata a giugno può tornare sugli scaffali dei supermercati già ad agosto. Nel caso del vetro, i frammenti raccolti vengono selezionati, ripuliti e rifusi per creare nuove bottiglie e vasetti, con un risparmio energetico fino al 25% rispetto all’uso di materie prime. Anche il settore edilizio beneficia del riciclo: vetri e serramenti in alluminio dismessi vengono recuperati e reinseriti nella filiera, riducendo costi di produzione e impatto ambientale.
In alcune città italiane, come Milano e Torino, i programmi di raccolta differenziata hanno raggiunto percentuali di riciclo superiori all’85%, dimostrando come l’organizzazione logistica e la sensibilizzazione dei cittadini facciano la differenza. Questi dati, confermati da fonti come l’Agenzia Europea dell’Ambiente, CIAL e Coreve, mostrano chiaramente che il riciclo di vetro e alluminio non è solo un obbligo civico, ma una risorsa strategica che incide sul futuro ambientale ed economico dell’Europa.
 
 




