In alcune città italiane parcheggiare è diventato quasi un lusso e chi ha la fortuna di possedere un box auto sa bene quanto questo possa cambiare la vita quotidiana. C’è però un dettaglio spesso trascurato che può far perdere un’importante agevolazione fiscale legata proprio all’acquisto di un garage. Una scelta fatta in buona fede può infatti diventare un errore costoso. E no, non si tratta di truffe o scorrettezze, ma di come la normativa distingue tra un acquisto e l’altro. Chi pensa che basti comprare un box per ottenere uno sconto sulle tasse, potrebbe avere una brutta sorpresa. Perché ciò che conta davvero non è solo cosa si compra, ma da chi.
Acquistare un box auto può sembrare una scelta semplice e vantaggiosa, soprattutto se si considera il caos dei parcheggi nei centri urbani. Il valore aggiunto di un garage, oltre alla comodità, è rappresentato anche dalla possibilità di ottenere una detrazione fiscale che può arrivare al 50% della spesa sostenuta. Ma il Fisco non premia tutti allo stesso modo. Il rischio più comune è credere che la detrazione spetti in ogni caso, mentre in realtà esistono vincoli precisi stabiliti dall’Agenzia delle Entrate.

Il primo ostacolo riguarda la figura del venditore: se l’acquisto del box auto avviene da un privato, l’agevolazione fiscale salta completamente. Questo perché la legge prevede che la detrazione sia concessa solo per box auto di nuova costruzione realizzati da imprese edili. Un dettaglio che cambia tutto.
La detrazione fiscale sul box auto vale solo con impresa costruttrice e nuova realizzazione
La normativa vigente, nello specifico l’articolo 16-bis del TUIR, stabilisce che si può ottenere una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per realizzare o acquistare un box auto pertinenziale, ma solo in determinate condizioni. Il box deve essere legato all’abitazione principale e deve essere costruito ex novo oppure venduto da un’impresa di costruzione.
L’Agenzia delle Entrate è stata molto chiara: il termine “realizzazione” si riferisce esclusivamente a nuove costruzioni. Lo ha ribadito, tra gli altri, anche nell’interpello numero 6 del 19 settembre 2018. Quindi, quando si compra un box già esistente da un altro cittadino, anche se dichiarato come pertinenza dell’abitazione e con pagamento tracciabile, non si ha diritto ad alcun tipo di detrazione fiscale.
Un caso concreto può aiutare a chiarire: un contribuente acquista un box da un’impresa edile, destinandolo alla propria abitazione. Se riceve la dichiarazione dei costi di costruzione, paga con bonifico parlante e l’atto notarile specifica che si tratta di una pertinenza, potrà accedere alla detrazione. Invece, se lo stesso garage viene comprato da un privato con regolare atto di vendita, anche rispettando tutti gli altri requisiti, il bonus non spetta.
Per non perdere l’agevolazione fiscale serve verificare bene chi vende e come è documentato il box
Prima di concludere l’acquisto, è fondamentale controllare se il venditore è un’impresa e se il box è stato costruito recentemente come pertinenza di un immobile abitativo. Serve inoltre avere in mano la dichiarazione dell’impresa con i costi di costruzione, il bonifico con causale corretta e l’atto notarile in cui sia esplicitato il vincolo pertinenziale.
Anche l’autocostruzione può dare diritto al bonus, ma solo se chi realizza il box conserva tutta la documentazione fiscale e tecnica necessaria. Non è ammesso nessun tipo di detrazione nel caso in cui manchi la tracciabilità dei pagamenti o il vincolo pertinenziale con l’abitazione.
In sintesi, l’acquisto del box auto può trasformarsi in un’opportunità o in una delusione, a seconda delle scelte fatte. Non è solo una questione di comodità o valore immobiliare, ma di attenzione ai dettagli fiscali. Conviene pensarci bene prima di firmare, perché una piccola svista può far svanire il vantaggio fiscale e rendere l’investimento meno conveniente del previsto.





