Bonus INPS per anziani non autosufficienti: figli e nipoti possono presentare la domanda con questi documenti

Un aiuto mensile che può cambiare davvero la vita degli over 80 in condizioni di fragilità estrema e delle famiglie che li assistono ogni giorno. Il Bonus anziani da 850 euro non è una promessa vaga, ma una misura concreta prevista dalla nuova riforma per la non autosufficienza. E c’è un elemento che in pochi conoscono: anche figli e nipoti possono avere un ruolo fondamentale nella richiesta e nella gestione del contributo, senza però diventarne beneficiari diretti. Dietro ogni domanda c’è spesso una rete familiare che si fa carico del peso dell’assistenza, spesso senza supporti adeguati. Ora qualcosa può davvero cambiare.

Non è raro che in molte famiglie italiane, quando un anziano perde autonomia, si crei un sistema spontaneo di aiuto fatto di turni, decisioni difficili, notti insonni. Il costo emotivo ed economico ricade quasi sempre sui familiari più vicini. In questo contesto il bonus da 850 euro si presenta come una misura pensata non solo per la persona non autosufficiente, ma anche per chi la assiste ogni giorno, mettendo da parte lavoro, tempo libero, serenità.

mani che si mantengono
Bonus INPS per anziani non autosufficienti: figli e nipoti possono presentare la domanda con questi documenti-flavabeach.it

Il supporto non si limita alla sola presenza di una badante. Anzi, viene premiato chi organizza una rete di assistenza professionale, documentabile e continuativa. E proprio per questo la figura di figli e nipoti diventa essenziale, perché spesso sono loro a occuparsi di ogni aspetto della cura, dalla burocrazia alla gestione pratica. Capire come funziona davvero questo bonus è fondamentale per accedere in modo corretto a un aiuto che può fare la differenza.

Bonus anziani da 850 euro con prestazione universale per assistenza grave e requisiti rigidi per ottenerlo

Il Bonus anziani da 850 euro, introdotto dal Decreto Anziani, è parte della nuova Prestazione Universale per non autosufficienza, valida in via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. La misura si rivolge esclusivamente a chi ha almeno 80 anni, riceve già l’indennità di accompagnamento, ha un ISEE sociosanitario sotto i 6.000 euro e si trova in una condizione di bisogno assistenziale gravissimo certificata dall’INPS.

banconote
Bonus anziani da 850 euro con prestazione universale per assistenza grave e requisiti rigidi per ottenerlo-flavabeach.it

La prestazione prevede due componenti: una base fissa corrispondente all’indennità di accompagnamento e una quota integrativa fino a 850 euro, destinata esclusivamente al pagamento di badanti regolarmente assunte o servizi forniti da enti qualificati. Il beneficio non è cumulabile con spese informali e viene erogato mensilmente a partire dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda.

È importante sapere che questo contributo economico non viene versato liberamente, ma deve essere usato per sostenere spese tracciabili legate alla cura della persona anziana. L’INPS può infatti richiedere documentazione che provi l’impiego corretto delle somme ricevute. Chi ha diritto al bonus può ottenere anche eventuali arretrati, ma solo se ha presentato domanda prima dell’inizio dei pagamenti ufficiali.

Come figli e nipoti possono gestire la richiesta del bonus senza diventare beneficiari diretti

Non tutti gli anziani riescono a gestire pratiche digitali e documenti INPS in autonomia. In questi casi, la normativa prevede che figli, nipoti o altri familiari possano presentare la domanda in qualità di delegati, senza diventare i destinatari del bonus. È sufficiente avere una delega formale, corredata da documenti d’identità, codice fiscale, ISEE sociosanitario aggiornato e certificati medici.

La domanda può essere inviata online attraverso il sito dell’INPS (utilizzando SPID, CIE o CNS), oppure con l’aiuto di un patronato o CAF. Non si tratta però di un semplice clic: ogni richiesta va accompagnata da documentazione dettagliata, che dimostri il diritto al contributo e le modalità d’impiego della quota integrativa.

Nel caso in cui il beneficiario muoia prima di ricevere le somme maturate, i familiari eredi possono richiedere gli arretrati, ma solo dimostrando che quelle somme erano già destinate all’assistenza. Non si parla di una somma ereditabile automaticamente, ma di un rimborso spese vincolato. Servono fatture, contratti con badanti o cooperative, e ogni euro ricevuto deve essere giustificato.

Questo meccanismo, se ben compreso, può offrire un supporto concreto a famiglie che si prendono cura con responsabilità e amore. E lascia spazio a una riflessione importante: in un Paese che invecchia, riconoscere il valore della cura familiare non è solo una scelta politica, ma un segno di civiltà.

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