Nel 2025 molte persone che perdono il lavoro rischiano di non sapere che esistono bonus, sostegni e indennità pensati proprio per chi si ritrova senza occupazione. I bonus disoccupati non sono tutti uguali e, sebbene non sempre facili da richiedere, possono davvero offrire una boccata d’ossigeno. Tra somme una tantum e misure mensili, chi perde un contratto ha a disposizione strumenti anche poco conosciuti ma molto concreti. Alcune novità si intravedono già per il 2026, ma intanto è importante capire cosa c’è oggi, chi può beneficiarne e come muoversi nei tempi giusti.
Quando si interrompe un contratto di lavoro, soprattutto se breve o precario, non è solo il reddito a mancare. È la stabilità. È la possibilità di programmare il futuro. Eppure, in questi momenti esistono aiuti pensati proprio per chi si ritrova improvvisamente senza entrate. Che si tratti di lavoratori dipendenti, collaboratori o persone inserite in percorsi formativi, il 2025 mette a disposizione una rete di tutele importanti.

Non si tratta solo di sussidi classici come la NASpI o la DIS-COLL. Alcune misure sono pensate in modo specifico per chi lavora con agenzie, per chi ha contratti saltuari o per chi rientra in famiglie in difficoltà. E poi ci sono strumenti più recenti, come quelli legati alla formazione, che offrono un sostegno economico mentre si acquisiscono nuove competenze. Il punto è sapere dove guardare, quando agire e come rispettare le regole.
Il Bonus SaR resta attivo anche nel 2025 per chi perde un contratto in somministrazione e ha lavorato tramite agenzie interinali
Nel 2025 continua a essere disponibile il Bonus SaR, pensato per chi ha perso un impiego in somministrazione, cioè tramite agenzia per il lavoro. È un’indennità una tantum che può arrivare fino a 1.000 euro lordi, se si rispettano requisiti precisi.
Per ottenerlo, bisogna essere disoccupati da almeno 45 giorni e aver lavorato almeno 110 giorni nell’ultimo anno. In caso di contratti part-time o con MOG, bastano 440 ore. Il requisito si riduce a 90 giorni (o 360 ore) in alcune situazioni più flessibili.

La finestra per presentare domanda parte dal 106° giorno dopo la fine del contratto e si chiude al 173° giorno, ma può arrivare fino al 180° giorno se si fanno brevi lavori nel frattempo. Un dettaglio importante è che il Bonus SaR è compatibile con la NASpI: chi riceve già l’indennità di disoccupazione può comunque richiederlo.
Molti lavoratori non sanno di poterlo ottenere. Serve presentare la domanda all’agenzia per il lavoro con cui si era contrattualizzati. Il pagamento è gestito da Formatemp, il fondo per la formazione dei lavoratori somministrati.
Oltre al SaR esistono diverse indennità nel 2025 che aiutano chi ha perso il lavoro a ritrovare stabilità economica e occupazionale
Oltre al SaR, nel 2025 restano attivi strumenti fondamentali come la NASpI, rivolta a chi perde un lavoro da dipendente. Serve aver maturato 13 settimane di contributi negli ultimi quattro anni. L’importo varia in base alla retribuzione media e si riduce progressivamente.
Per chi lavorava con contratti di collaborazione, la DIS-COLL rappresenta la misura dedicata, se iscritti alla Gestione Separata INPS. Anche qui, il diritto nasce da una cessazione involontaria e richiede l’attivazione immediata al lavoro.
Chi lavora in agricoltura può contare sull’indennità agricola, con almeno 102 giornate lavorative nei due anni precedenti.
Ci sono poi misure più recenti come l’Assegno di Inclusione, rivolto a famiglie in difficoltà economica, e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, per persone tra 18 e 59 anni con ISEE basso, che partecipano a corsi e attività utili alla collettività. Questo supporto offre circa 500 euro mensili durante il percorso.
Infine, per chi ha terminato la NASpI ed è ancora senza reddito, esiste l’ASDI, un aiuto residuale per nuclei con figli minori o persone sopra i 55 anni.
Tutte queste misure rappresentano una rete articolata di protezione sociale che funziona solo se si conoscono tempistiche e requisiti. Non è semplice orientarsi, ma sapere che esistono è già un passo concreto per rimettersi in gioco.