La Carta Dedicata a Te nel 2025 ha lasciato a mani vuote migliaia di famiglie che, fino all’anno scorso, contavano su un supporto economico prezioso. Nessun preavviso, nessuna comunicazione ufficiale, solo un silenzio che ha generato frustrazione e domande. Chi ha rispettato tutte le condizioni si è ritrovato comunque senza ricarica, mentre il sistema automatizzato non sempre ha funzionato come dovrebbe. Le ragioni di questo blocco non sono tutte uguali, ma in molti casi si tratta di problemi evitabili. È il momento di capire cosa c’è dietro questa esclusione improvvisa.
Nel 2025 qualcosa si è rotto nel meccanismo che regola la Carta Dedicata a Te, lo strumento pensato per aiutare le famiglie con reddito basso ad affrontare spese alimentari e trasporti. Per alcuni, il beneficio è arrivato come previsto. Per altri, la carta è rimasta vuota, senza alcuna spiegazione chiara.

La causa? Un intreccio di requisiti rigidi, tempi stretti e una burocrazia che non ha retto il confronto con le necessità reali delle persone. In mezzo a questo caos, molti non sanno ancora se sono stati esclusi definitivamente o se si tratta solo di un ritardo.
L’ISEE è l’elemento che ha determinato più esclusioni automatiche nel 2025 per la Carta Dedicata a Te
La Carta Dedicata a Te funziona solo se il valore dell’ISEE del nucleo familiare resta sotto i 15.000 euro. Ma c’è un dettaglio che ha tagliato fuori molte persone nel 2025: la validità temporale dell’ISEE corrente, che dura solo sei mesi. Se non viene rinnovato in tempo, il sistema prende in considerazione l’ISEE ordinario. E se questo supera la soglia, l’esclusione è automatica.

Un esempio concreto: una famiglia con ISEE corrente sotto i 15.000 euro a dicembre 2024, ma con ISEE ordinario più alto a giugno 2025. Se l’ISEE corrente non viene rinnovato prima della scadenza, il sistema aggiorna automaticamente i dati e quella famiglia viene esclusa senza alcuna notifica. Anche chi ha aggiornato l’ISEE in ritardo rispetto al calendario definito dall’INPS si è trovato nella stessa situazione.
L’erogazione è automatica, ma dipende da dati aggiornati e corretti. Un piccolo errore, una dimenticanza, un aggiornamento tardivo, e la carta non viene più ricaricata. Non è un malfunzionamento, ma una conseguenza diretta delle regole fissate dal Ministero dell’Agricoltura, che gestisce il programma insieme a INPS e Comuni.
I ritardi nell’invio delle graduatorie comunali hanno congelato molte carte che risultano ancora disattivate
Non tutte le Carte Dedicata a Te non ricaricate sono state annullate. In molti casi, si tratta di ritardi burocratici. L’INPS elabora le graduatorie e le invia ai Comuni, che devono verificarle e trasmettere i dati a Poste Italiane. Ma nel 2025 molti Comuni non hanno completato l’istruttoria nei tempi previsti, causando uno stop all’intera procedura.
Alcuni Comuni hanno ricevuto le liste dei beneficiari in ritardo, altri hanno avuto problemi tecnici con i dati trasmessi. In questi casi, anche se la persona ha diritto alla ricarica, la carta può risultare ancora disattivata. Non si tratta di una revoca definitiva, ma di una semplice attesa.
Poste Italiane, infatti, attiva le carte solo al momento dell’accredito. Se i fondi non arrivano, la carta resta inutilizzabile. Questo ha creato confusione in chi, pur essendo idoneo, ha visto la propria carta senza credito per settimane. Serve pazienza, ma anche chiarezza: chi è in regola riceverà la ricarica, anche se in ritardo.
La Carta Dedicata a Te continuerà anche nel 2026 e 2027, ma la speranza è che il sistema venga reso più trasparente. Troppe famiglie sono rimaste escluse per motivi che si potevano evitare. Ora è fondamentale verificare periodicamente l’ISEE, seguire le comunicazioni ufficiali e, se necessario, rivolgersi agli uffici comunali per chiarire la propria posizione.





