Immobili ristrutturati con Superbonus, ma rendita invariata: ora partono le lettere dell’Agenzia delle Entrate

Un’ondata di lettere ufficiali è in arrivo per migliaia di proprietari di casa: non sono multe ma avvisi da non ignorare. Chi ha beneficiato del Superbonus senza aggiornare la rendita catastale potrebbe presto ricevere una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate. Nessun allarmismo, ma il rischio di accertamenti e sanzioni è concreto per chi lascia le cose come stanno. È il momento di capire cosa sta accadendo davvero e perché questa fase due del Superbonus sta diventando cruciale.

Molti hanno seguito l’iter del Superbonus con entusiasmo, affidandosi a tecnici e imprese per migliorare la propria casa dal punto di vista energetico o strutturale. Una volta finiti i lavori, però, è calato il sipario su un aspetto fondamentale: l’adeguamento della rendita catastale.

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Immobili ristrutturati con Superbonus, ma rendita invariata: ora partono le lettere dell’Agenzia delle Entrate-flavabeach.it

Così, immobili che sono diventati più efficienti, più grandi o meglio rifiniti risultano ancora registrati con valori vecchi e non aggiornati. Un errore formale? Non proprio. L’Agenzia delle Entrate ha deciso di intervenire con una campagna di controlli mirati, inviando circa 12.000 lettere di compliance sul Superbonus, con l’obiettivo di arrivare a 15.000 entro la fine dell’anno. E nei prossimi due anni sono previste altre decine di migliaia di verifiche.

Superbonus e rendita catastale dimenticata l’Agenzia delle Entrate invia migliaia di lettere per correggere le anomalie

Queste lettere non sono sanzioni, almeno inizialmente. Si tratta di comunicazioni preventive con cui l’Agenzia segnala al contribuente che ci sono incongruenze tra i lavori dichiarati e la rendita catastale dell’immobile, rimasta invariata. Il messaggio è semplice: se un immobile è stato oggetto di interventi importanti, dovrebbe aver modificato le sue caratteristiche fiscali, e quindi occorre aggiornare i dati al catasto. In molti casi manca il modello Docfa, la dichiarazione di variazione catastale da presentare entro 30 giorni dalla fine dei lavori.

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Superbonus e rendita catastale dimenticata l’Agenzia delle Entrate invia migliaia di lettere per correggere le anomalie-flavabeach.it

Le lettere arrivano via PEC o per raccomandata, e contengono dati identificativi dell’immobile, riferimenti alla cessione del credito o allo sconto in fattura, e l’invito a chiarire la situazione o regolarizzarla. Chi riceve la comunicazione può inviare documentazione all’Agenzia se ritiene che i dati siano corretti, oppure aggiornare la rendita con l’aiuto di un tecnico. In questa fase, chi si mette in regola beneficia di sanzioni ridotte. Ma ignorare l’invito espone al rischio di accertamenti d’ufficio e multe che vanno da oltre mille a più di ottomila euro per singola unità immobiliare.

Quando scatta l’obbligo di aggiornare la rendita catastale dopo interventi agevolati con il Superbonus e quali lavori lo richiedono davvero

Non tutti gli interventi fatti con il Superbonus rendono obbligatorio l’aggiornamento catastale. Se i lavori sono stati puramente conservativi o non hanno modificato le dimensioni, come nel caso di un cappotto termico o la sostituzione della caldaia, spesso non è necessaria alcuna variazione. Ma se i lavori hanno comportato modifiche sostanziali, come aumenti di superficie, nuove suddivisioni interne o cambi di destinazione d’uso, allora l’adeguamento è obbligatorio.

Un esempio pratico: se un sottotetto non abitabile è stato reso vivibile e integrato alla casa, o se un locale tecnico è diventato una stanza vera e propria, la rendita catastale va aggiornata. È proprio su questi casi intermedi, non eclatanti ma evidenti, che si concentra l’attuale attività di controllo. E il fatto che l’Agenzia possa incrociare i dati catastali con quelli delle pratiche Superbonus rende l’anomalia ancora più evidente.

Affidarsi a un tecnico per verificare la necessità di una variazione è l’unico modo per evitare errori e sanzioni. Molti hanno chiuso i lavori pensando che tutto fosse finito, ma l’amministrazione ha deciso di chiudere il cerchio. Per chi ha beneficiato degli incentivi, questa potrebbe essere l’ultima occasione per sistemare tutto con costi contenuti.

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