L’età per la pensione sale a 70 anni e questa volta non è una previsione ma una certezza scritta nei dati

Cosa succede quando vivere di più significa anche lavorare più a lungo in un’Italia che invecchia ma non smette di lavorare? Il tempo della pensione si allontana e le nuove stime lo confermano, spostando l’età di uscita fino ai 70 anni. Le previsioni non sono più vaghe ipotesi ma scenari concreti già scritti nei numeri ufficiali. L’aspettativa di vita cresce, ma così anche il tempo da trascorrere nel mondo del lavoro. Non è una corsa contro il tempo, è una trasformazione sociale profonda che tocca tutti, giovani e meno giovani, e che cambierà il modo in cui si pensa alla vecchiaia.

Per anni si è creduto che la pensione fosse un diritto da raggiungere attorno ai 65 anni. Oggi, quella soglia appare sempre più distante. L’Italia è uno dei Paesi con l’aspettativa di vita più alta d’Europa, ma anche con una popolazione sempre più anziana. Questo squilibrio tra chi lavora e chi va in pensione sta mettendo a dura prova il sistema previdenziale.

persona che studia dinamiche pensioni
L’età per la pensione sale a 70 anni e questa volta non è una previsione ma una certezza scritta nei dati-flavabeach.it

La Manovra 2026 ha temporaneamente rallentato l’adeguamento previsto per il 2027, ma si tratta solo di una pausa. Secondo le stime ufficiali, nel 2050 si andrà in pensione a 68 anni e 11 mesi, mentre nel 2067 si toccherà quota 70. In tutto questo, cresce la preoccupazione tra i lavoratori, specialmente tra coloro con carriere precarie o discontinue.

Perché l’età per andare in pensione si alzerà sempre di più fino a raggiungere i 70 anni entro il 2067

L’aumento dell’età pensionabile non è una decisione politica estemporanea, ma il risultato diretto dei dati sull’aspettativa di vita. Secondo l’Istat, nel 2050 gli uomini vivranno in media fino a 84,3 anni e le donne fino a 87,8. Un traguardo positivo per la salute pubblica, ma un peso in più per i conti pubblici.

persone che si documentano sulla pensione
Perché l’età per andare in pensione si alzerà sempre di più fino a raggiungere i 70 anni entro il 2067-flavabeach.it

Ogni anno di vita in più comporta più anni di pensione da pagare, e quindi un sistema che rischia di non reggere se i lavoratori attivi non sono abbastanza. Per questo dal 2010 è stato introdotto un meccanismo di adeguamento automatico che lega l’età di pensionamento all’aspettativa di vita.

Nel 2027 ci sarà un primo incremento di un mese, meno dei tre inizialmente previsti, ma nel lungo periodo il trend resta in salita. La Ragioneria Generale dello Stato conferma che nel 2067 la pensione di vecchiaia arriverà solo a 70 anni. Una soglia che potrà cambiare solo con nuove riforme, ma che ad oggi resta lo scenario più probabile.

Come le pensioni anticipate e l’accesso alla vecchiaia cambieranno la vita di chi lavora oggi e negli anni futuri

Non cambia solo l’età anagrafica per la pensione, ma anche i requisiti per le pensioni anticipate. Attualmente servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Nel 2050 serviranno rispettivamente 44 anni e 9 mesi e 43 anni e 9 mesi. E nel 2067 si sfioreranno i 46 anni per gli uomini.

Chi ha avuto carriere frammentate, lavori saltuari o periodi di disoccupazione avrà difficoltà a raggiungere questi numeri. Per loro, la pensione di vecchiaia sarà l’unica via, ma sarà sempre più lontana.

Le conseguenze saranno diverse a seconda del tipo di lavoro. Un impiegato potrà forse sostenere un’attività fino a 70 anni, ma lo stesso non si può dire per un operaio, un infermiere o un muratore. L’età potrebbe essere la stessa per tutti, ma le condizioni di salute e di resistenza fisica no.

Nel frattempo si apre il dibattito su un modello più flessibile, capace di tenere conto delle reali condizioni di lavoro e delle diverse aspettative di vita. Una riforma profonda sarà inevitabile, ma il tempo stringe.

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