Tutto quello che potrebbe cambiare nei bonus edilizi con la nuova Legge di Bilancio e perché agire ora conviene

Il tempo sta per scadere per molti incentivi fiscali legati alla casa e la Manovra 2026 potrebbe stravolgere il panorama delle ristrutturazioni in Italia. Migliaia di famiglie rischiano di perdere benefici importanti senza nemmeno rendersene conto, e alcune agevolazioni che sembravano ormai consolidate potrebbero sparire del tutto. I bonus edilizi più usati sono sotto esame e le nuove regole in arrivo potrebbero cambiare tutto, dai lavori di ristrutturazione all’acquisto di mobili ed elettrodomestici. È un momento delicato per chi vuole migliorare la propria abitazione.

Negli ultimi anni, chi ha deciso di ristrutturare casa o effettuare interventi di efficientamento energetico ha potuto contare su una serie di bonus edilizi molto vantaggiosi. Detrazioni fino al 110%, incentivi per l’acquisto di arredi, sgravi per l’abbattimento delle barriere architettoniche: tutto questo ha permesso di avviare lavori spesso troppo costosi da affrontare senza un sostegno fiscale. Ma il clima sta cambiando.

Lavori ristrutturazione casa
Tutto quello che potrebbe cambiare nei bonus edilizi con la nuova Legge di Bilancio e perché agire ora conviene-flavabeach.it

La Legge di Bilancio 2026 si prepara a stringere la cinghia, e tra le misure sul tavolo ci sono tagli netti e revisioni che renderanno più difficile accedere agli incentivi. Alcuni bonus potrebbero essere eliminati, altri limitati a una fascia ristretta della popolazione. Non si tratta solo di percentuali, ma di un vero e proprio cambio di visione sulle politiche abitative.

I bonus edilizi più popolari rischiano seriamente di sparire con le nuove regole della Manovra 2026

Il Bonus mobili, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2025, consente di detrarre il 50% della spesa per arredi e grandi elettrodomestici, entro un tetto massimo di 5.000 euro. Il suo rinnovo non è ancora stato confermato, e l’eliminazione sembra sempre più probabile. Un colpo pesante per chi contava su questo incentivo per arredare una casa appena ristrutturata.

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I bonus edilizi più popolari rischiano seriamente di sparire con le nuove regole della Manovra 2026-flavabeach.it

Il Bonus barriere architettoniche, con una detrazione del 75%, è stato uno strumento fondamentale per migliorare l’accessibilità degli immobili. Anche questo incentivo rischia di non essere prorogato, rendendo più difficile per molti adeguare le abitazioni a persone con disabilità o anziani.

Il Superbonus al 110% ha già subito forti riduzioni, e nella sua versione attuale è molto meno generoso. Con la Manovra 2026, alcuni interventi oggi ancora ammessi potrebbero essere cancellati o resi poco convenienti, riducendo drasticamente l’attrattiva di questo strumento.

Anche l’Ecobonus e il Sismabonus, che oggi consentono detrazioni tra il 50% e il 65%, potrebbero essere ridimensionati. Le ipotesi più accreditate parlano di una riduzione al 30% per le seconde case, e di un ritorno al 36% per le prime abitazioni. Questo renderebbe molte ristrutturazioni economicamente meno accessibili.

Le nuove condizioni per ottenere le agevolazioni potrebbero limitare fortemente l’accesso ai bonus casa dal 2026

Per evitare un taglio totale, il governo sta valutando soluzioni alternative. Una delle proposte più concrete è la proroga selettiva delle detrazioni al 50% solo per le prime case. Per le seconde abitazioni si applicherebbe invece un’aliquota ridotta, attorno al 30% o 36%.

Un’altra possibilità è la riduzione degli anni in cui si può usufruire del bonus, passando da 10 a 5 anni. Questo comporterebbe un vantaggio immediato per chi ha un reddito alto, ma potrebbe mettere in difficoltà chi non riesce ad assorbire la detrazione in tempi così rapidi.

Si parla anche di bonus graduati in base al reddito, con le agevolazioni più alte riservate a chi ha un ISEE basso. Questo tipo di approccio andrebbe incontro alle fasce più fragili, ma potrebbe penalizzare famiglie con redditi medi che comunque faticano a sostenere i costi di ristrutturazione.

Infine, alcune detrazioni potrebbero essere mantenute solo per specifiche categorie, come i disabili, gli anziani o gli interventi su edifici pubblici. Ma finché il testo definitivo non sarà approvato, resta molta incertezza. La sensazione è che stia finendo l’epoca delle agevolazioni per tutti, e stia iniziando una fase molto più selettiva. Vale la pena riflettere: conviene ancora aspettare o è il momento di agire.

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