Come capire se conviene scegliere il BTP 2040 o il BTP Green 2045 senza perdersi tra numeri e percentuali

Quando si mettono a confronto due titoli di Stato con scadenze così vicine, ma caratteristiche tanto diverse, è facile capire quanto ogni dettaglio possa fare la differenza. Il tempo sembra simile: cinque anni non sono poi molti su un orizzonte lungo. Eppure, tra il BTP Green 2045 e il BTP 2040 cambiano molte cose, dal tipo di rendimento alla sensibilità ai tassi, fino al ruolo che ognuno può avere in una strategia finanziaria a lungo termine. Guardare questi due strumenti fianco a fianco svela quanto la struttura del titolo sia decisiva, più ancora della sua durata.

Ciò che si cela dietro la scelta tra due BTP a lunga scadenza è spesso più sottile di quanto appaia. Il primo si presenta come un’opportunità a vocazione etica, con un profilo di rendimento crescente ma più delicato. Il secondo ha un equilibrio più marcato tra cedola e guadagno finale.

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Come capire se conviene scegliere il BTP 2040 o il BTP Green 2045 senza perdersi tra numeri e percentuali-flavabeach.it

Entrambi richiedono pazienza e un certo margine di tolleranza al rischio, ma con approcci molto diversi. E per chi investe guardando ai prossimi 15-20 anni, è fondamentale sapere esattamente a cosa si va incontro.

Perché il BTP 2040 può offrire una combinazione efficace tra rendimento interessante e minore volatilità

Il BTP TF 3,1% marzo 2040 rappresenta una proposta solida per chi intende mantenere il capitale investito su un orizzonte lungo, ma non lunghissimo. Il titolo paga una cedola annua del 3,1%, che si traduce in flussi regolari nel tempo, e presenta un rendimento netto effettivo del 3,33%, grazie anche al prezzo di acquisto inferiore al valore nominale: circa 93,29 euro per 100 di valore nominale.

Persona che calcola irendimenti dei BTP
Perché il BTP 2040 può offrire una combinazione efficace tra rendimento interessante e minore volatilità -flavabeach.it

Questo significa che, oltre alla cedola, l’investitore beneficia anche di un guadagno in conto capitale alla scadenza, quando il titolo verrà rimborsato a 100. Il tutto con una duration modificata di 11,1, che lo rende certamente sensibile ai movimenti dei tassi, ma meno esposto rispetto a titoli con duration più lunga. Questo parametro aiuta a valutare la volatilità del prezzo del titolo: una duration intorno a 11 rappresenta un livello gestibile per chi punta a mantenere l’obbligazione fino a scadenza.

Un esempio pratico chiarisce il potenziale. Con un investimento di 9.329 euro, si acquistano 10.000 euro nominali. Ogni anno si ricevono 310 euro di cedola lorda e, alla fine, si ottiene la differenza tra prezzo pagato e valore rimborsato, per un guadagno complessivo netto superiore a quello di molti strumenti simili. Il vantaggio fiscale, con tassazione al 12,5%, rafforza l’attrattiva per il risparmiatore attento.

<h2>Perché il BTP Green 2045 punta sulla sostenibilità ma richiede nervi saldi e una visione di lunghissimo termine</h2>

Il BTP Green 1,5% aprile 2045 nasce con l’obiettivo di finanziare progetti ambientali e sostenibili. La sua cedola annua è solo dell’1,5%, ma il rendimento netto effettivo arriva al 3,7%, grazie al forte sconto sul prezzo di mercato, che oggi è attorno a 67 euro per 100 di valore nominale. Questo significa che l’investitore, pur ricevendo cedole modeste, guadagna molto di più al momento del rimborso finale.

La caratteristica principale di questo titolo è la duration elevatissima, pari a 15,66. Ciò lo rende estremamente sensibile ai tassi d’interesse: una variazione anche piccola dei rendimenti sul mercato può generare movimenti ampi sul prezzo del titolo. È il classico investimento che va valutato con una logica “buy and hold”: chi lo acquista deve poterlo tenere fino alla scadenza, evitando vendite anticipate che, in certe fasi di mercato, potrebbero comportare perdite significative.

Dal punto di vista fiscale non ci sono vantaggi extra, ma resta il valore simbolico legato al suo essere un titolo green. Tuttavia, è importante essere consapevoli che questo aspetto, per quanto apprezzabile, non incide sulla struttura economica del prodotto. Il rendimento, infatti, è costruito principalmente sul recupero del capitale alla pari, e meno sulla cedola annua.

Un esempio: investendo 6.730 euro, si acquistano 10.000 euro nominali. Ogni anno si incassano solo 150 euro lordi, ma alla scadenza si ricevono 10.000 euro, generando un guadagno capitale superiore a 3.000 euro. Tuttavia, proprio per la durata molto lunga, è fondamentale considerare scenari futuri di inflazione, tassi reali e cambiamenti fiscali.

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