In un contesto dove i tassi BCE restano fermi al 2% e i rendimenti dei titoli a breve deludono, il mercato obbligazionario sembra offrire poche vie d’uscita. Ma esiste una soluzione concreta per chi cerca rendimento senza esporsi troppo ai rischi dei trentennali. Alcuni titoli nascosti nel medio periodo stanno conquistando l’attenzione di chi vuole proteggere il proprio capitale e al tempo stesso vederlo crescere nel tempo. Uno di questi è il BTP Tf 2,25% St36, un’opportunità che unisce equilibrio e ritorno, in un momento in cui la prudenza può essere un vantaggio strategico.
Chi ha messo in pausa gli investimenti in attesa di tempi migliori spesso si trova a fare i conti con un potere d’acquisto che si assottiglia e un conto corrente che non rende nulla. Con i tassi ufficiali fermi e l’inflazione sotto controllo, trovare strumenti che offrano un rendimento reale diventa essenziale.

Il BTP Tf 2,25% St36 si inserisce proprio in questo spazio: un titolo di Stato con scadenza al 2036 che offre un rendimento netto interessante, senza costringere a legarsi per trent’anni a titoli troppo volatili.
Acquistabile sotto la pari, questo BTP consente un doppio vantaggio: incassare cedole semestrali e ottenere un guadagno in conto capitale alla scadenza. L’equilibrio tra durata, rischio e rendimento sembra essere la vera chiave per affrontare un mercato bloccato. E proprio per questo, sta attirando l’attenzione di chi ha una visione lucida e vuole un investimento che abbia senso oggi e valore domani.
Il problema dei titoli a breve termine che non proteggono dall’erosione del capitale
Con i rendimenti dei BTP a breve scadenza vicini al 2%, spesso l’investitore si ritrova con un guadagno quasi nullo, soprattutto al netto dell’inflazione. Il mercato dei titoli a cinque o sette anni offre poche opportunità: i rendimenti si avvicinano ai tassi ufficiali, senza fornire un reale vantaggio economico. In questo scenario, allungare l’orizzonte temporale diventa quasi una necessità per ottenere qualcosa in più.

I titoli con scadenze decennali rappresentano un compromesso efficace: garantiscono maggiore rendimento senza l’esposizione alla volatilità eccessiva tipica dei titoli a trent’anni. Il BTP Tf 2,25% St36 si colloca esattamente in questo punto di equilibrio, grazie a una cedola fissa e a un prezzo d’acquisto sotto la pari. Chi investe oggi può contare su una doppia entrata: da un lato le cedole semestrali, dall’altro il guadagno al rimborso.
Perché il BTP Tf 2,25% St36 è oggi una delle soluzioni più sensate per far rendere il capitale in sicurezza
Con un investimento iniziale di circa 14.379 euro è possibile acquistare 16.000 euro nominali di questo BTP, che garantisce 360 euro lordi l’anno in cedole. Al netto delle tasse si ottengono 315 euro annui, per un totale di 3.150 euro in dieci anni. Alla scadenza si riceve il rimborso integrale di 16.000 euro, che, tolti i 14.379 euro spesi, rappresentano un guadagno netto di oltre 1.400 euro.
In totale, tra cedole e plusvalenza, il rendimento netto supera il 31% in dieci anni e mezzo. Il rendimento annuo composto si attesta intorno al 2,73% netto, una percentuale più che interessante in un’epoca di tassi fermi e inflazione sotto controllo. Il rischio legato alla volatilità è reale ma solo per chi intende rivendere il titolo prima della scadenza. Per chi punta a tenerlo fino al 2036, il rendimento è pressoché garantito, con una tassazione agevolata al 12,5% prevista per i titoli di Stato.
Il BTP Tf 2,25% St36 rappresenta così un’alternativa intelligente per chi cerca una via di mezzo tra la prudenza dei titoli brevi e l’audacia dei trentennali. In un contesto dove il capitale deve essere difeso ma anche valorizzato, questo strumento può davvero fare la differenza tra immobilismo e crescita ragionata.





